Battesimo

Parrocchia Sant'Andrea Avellino

Battesimo

Il battesimo non è una formalità, è un atto che tocca in profondità la nostra esistenza, non è lo stesso un bambino battezzato e un bambino non battezzato …, no, con il battesimo veniamo immersi nel più grande atto d’amore di tutta la storia e grazie a questo possiamo vivere una vita nuova. – (Papa Francesco, Udienza 8 Gennaio 2014).

CAMMINO DI PREPARAZIONE

 

I genitori sono invitati a partecipare a cinque incontri. Il quinto incontro prevede la partecipazione del padrino e della madrina.

Il termine Battesimo deriva dal greco Baptizo, (Baptisma, Baptizein) – immergere, tuffare. Il Rito antico prevedeva esclusivamente l’immersione nell’acqua, oggi oltre a questa è prevista l’infusione, cioè il versare acqua sul capo del catecumeno.

I credenti sono immersi con Cristo nella sua morte, per risuscitare con lui a vita nuova.

Così S. Paolo nella Lettera ai Romani: «Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova… Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù» (Rm 6,4s.) e nella Lettera ai Colossesi: «Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati» (Col 2,12).

Il battesimo di Gesù è dunque promessa di salvezza per il futuro, ma è anche anticipazione di salvezza per il presente: dà infatti una partecipazione alla vita nuova del Cristo risorto, cioè ci incorpora a Lui, realizzando una tale unione, da farci diventare una sola persona con Lui.

Ancora S. Paolo, nella Lettera ai Galati: «Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo… Tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,27-28). Il Battesimo dunque, incorporandoci a Cristo, è una Consacrazione.

Consacrati con il carattere battesimale, e uniti per sempre con Gesù, siamo anche resi partecipi della Sua missione profetica, regale e sacerdotale, così che ognuno di noi può dire con Lui: «Lo Spirito del Signore è sopra di me… mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio… per rimettere in libertà gli oppressi» (Lc 4,18), cioè ogni battezzato ha la missione, ed è abilitato a:

– professare la fede con le parole e le opere [questa è la missione profetica: letteralmente, dal greco, profetizzare significa parlare al posto di qualcuno, e a suo favore];

– ordinare secondo giustizia e carità le relazioni con gli altri [questa è la missione regale: il governo della propria vita in ordine alla giustizia e alla carità e quindi, in questo modo, il contribuire all’instaurazione del Regno di Dio sulla terra];

– offrire in unione al sacrificio eucaristico il lavoro, la sofferenza, l’esistenza intera [questa è la missione sacerdotale: il battezzato partecipa al sacerdozio di Cristo, cioè ha la facoltà di offrire sacrifici che si traducono in salvezza per gli altri; questo lo fa in particolare durante la Santa Messa, ma ogni volta che prega].

Il Battesimo, operando questa configurazione al Figlio, ci rende figli di Dio fin da adesso; come è scritto nella Prima Lettera di Giovanni, siamo «chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente» (1Gv 3,1). Ma ogni figlio poi diventa erede, così, come figli di Dio, diventiamo eredi dei beni eterni. Con le parole della Lettera ai Romani: «se siamo figli, siamo anche eredi» (Rm 8,17).

Uniti e configurati a Cristo, i battezzati formano quindi la Chiesa, suo mistico corpo: un solo Dio, un solo battesimo, una sola missione. Dio ha posto la chiesa nel mondo con un preciso compito salvifico: il battezzato è l’esecutore divino di questo compito.

Gesù Risorto diede alla Chiesa nascente il mandato preciso: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Matteo 28,19). Il battesimo è dunque dono del Signore Risorto mediante la Chiesa, e possiamo anche dire dono della Chiesa, per volontà del Signore Risorto.

Il battesimo comporta una nuova nascita e nuovi legami con Dio. Non per niente nella Chiesa
delle origini, stando alla testimonianza di S. Paolo, i cristiani si considerano «santi» (2a Lettera ai Corinzi 1,1), cioè appartenenti (consacrati) a Dio, e sono consapevoli di dover vivere
«come si addice a santi» (Lettera agli Efesini 5,3) e di doversi rivestire come «amati di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza» (Lettera ai Colossesi 3,12).

Il significato del battesimo va quindi ben oltre il simbolismo naturale del lavare con acqua, che indica una purificazione; essendo lavacro di acqua conferito nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, il battesimo è il sacramento della fede e della conversione a Cristo, la porta di ingresso nella comunità cristiana. Sintetizzando:

– rimette il peccato originale e tutti i peccati personali (nel caso di Battesimo di un adulto);

– fa rinascere come figli di Dio;

– rende uniti a Cristo e animati dallo Spirito;

– consacra con un sigillo spirituale indelebile;

– incorpora alla Chiesa;

– rende partecipi della sua missione.

Genitori, Padrini e Madrine

I bambini vengono battezzati nella fede della Chiesa, che durante il Rito è professata dai genitori e dai padrini i quali si fanno carico dell’educazione cristiana dei bambini (lo affermano durante il Rito) e si impegnano ad accompagnarli e sostenerli fino alla maturità, diventando per loro segno dell’amore di Dio, che ama per primo e dona gratuitamente (il battesimo è dato all’inizio della vita per evidenziare che l’iniziativa è di Dio a prescindere dai meriti di chi lo riceve, infatti il bambino prima dell’età di ragione non ha meriti né demeriti).

Il battesimo non è un ‘oggetto’ donato, ma è un dono vitale, cioè è nella vita del bambino, nella sua anima e perciò, per non restare infruttuoso, deve essere vissuto e svilupparsi, esige una coerente risposta personale, durante lo sviluppo del bambino e dell’adolescente.

A questo preciso scopo, sono deputati genitori e padrini. Infatti, mentre colui che amministra il Sacramento è normalmente il ministro ordinato (vescovo, presbitero o diacono), chi ha il compito di aiutare il bambino alla consapevolezza del Sacramento stesso e al suo sviluppo, sono genitori e padrino o madrina.

Per approfondire

– Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, NN. 1213-1284.
– Conferenza Episcopale Italiana, La verità vi farà liberi. Catechismo degli adulti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995, pp. 319-323.