Catechesi del Buon Pastore

Parrocchia Sant'Andrea Avellino

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Attività

I bambini sono in grado di comprendere tutti i concetti teologici basilari, anche se non possono elaborarli nella loro complessità, pertanto la catechesi deve favorire il senso della fede che percepisce Dio nei termini di una presenza che infonda sicurezza e confidenza. Una certa apertura all’idea di Dio e una serie di bisogni spirituali tipici, sono insiti nella natura umana sin dall’infanzia, per cui la Tradizione della Chiesa afferma che l’uomo, essendo creato da Dio a sua immagine, è capax Dei, capace di entrare in relazione con Lui e comprendere ciò che di Lui può essere compreso. Con le parole di Agostino: “proprio per questo motivo è immagine di Dio, perché è capace di Dio e può essere partecipe di Lui” [N. 1]. 

Questa innata predisposizione permette ai bambini di avere intuizioni religiose molto profonde.Il loro potenziale religioso è poi suscettibile di un certo sviluppo, ma questo avviene solo se alimentato. Esso è, come nell’immagine evangelica, il granello di senape che si sviluppa in alberello.

Se il bambino ha fatto dentro di sé esperienza di Dio nella sua primissima età, ne sente il richiamo anche quando cresce.

La catechesi del Buon Pastore cerca quindi di favorire questo incontro, aiutandolo a percepire e vivere con il cuore la presenza di Dio.

La catechesi del Buon Pastore ha avuto inizio a Roma nel 1954 per opera della professoressa Sofia Cavalletti, biblista studiosa di ebraismo e di spiritualità cristiana e dell’educatrice montessoriana Giovanna Grossi. La sua diffusione è iniziata nel 1965.

E’ una catechesi sperimentale, nel senso che il programma che essa propone è il risultato di un’attenta sperimentazione che prosegue ormai da più di 60 anni in ambienti geografici, sociali e culturali molto diversi, nei quali si è riscontrata una risposta costante da parte dei bambini a partire dai 3 anni fino alla prima adolescenza.

Non è una catechesi strettamente sacramentale, anche se attinge alle fonti specifiche della formazione cristiana: Scrittura, Liturgia, Tradizione e Magistero, deposito della fede.

Lo specifico della catechesi del Buon Pastore consiste nel consentire al bambino un accesso diretto e accompagnato a queste fonti perché, secondo i principi montessoriani dell’autonomia e dell’azione, possa interagire autonomamente e sviluppare così, le competenze che favoriscono l’assimilazione dei contenuti, appresi lavorando concretamente.

Così, la catechesi diventa anche il luogo della crescita del bambino, dal punto di vista cognitivo e delle relazioni con le persone e le cose.

Gli incontri avvengono in un ambiente chiamato “Atrio”, dove il bambino può ascoltare l’annuncio religioso, può meditarlo e viverlo secondo il suo ritmo; un luogo nel quale il lavoro diventa meditazione e preghiera; un ambiente che consente l’autonomia, l’indipendenza, il perfezionamento dei movimenti ed il controllo di sé.
Gli incontri con i bambini hanno la durata di circa due ore. In queste due ore il tempo dell’annuncio è molto limitato, nel rispetto delle capacità di attenzione dei bambini, tutto il restante tempo è dedicato al lavoro.

L’annuncio del messaggio è accompagnato da un materiale non didattico, a carattere montessoriano, che aiuta il bambino a meditare su quello che ha prima ascoltato. E’ uno spazio di lavoro personale che diventa un momento costruttivo in cui il bambino ascolta il Maestro interiore.
Il catechista è un accompagnatore, crea certe condizioni perché si favorisca l’incontro tra Dio e il bambino e si fa da parte appena il contatto è avvenuto, non frapponendosi con la sua presenza e la sua parola. C’è poi un momento più prezioso che segue l’annuncio del catechista, un momento che è fatto di silenzio, perché in esso l’ascolto si fa interiore.

La celebrazione del Sacramento della Comunione, è il momento culminante, ma non definitivo, perché la catechesi prosegue anche dopo. La ricezione del Sacramento non avviene quando il bambino ha compiuto l’età stabilità, ma quando esprime alla catechista il vivo desiderio di riceverlo.
La prima Comunione è infatti l’incontro più profondo e reale con Dio. E’ l’incontro massimo che si può avere con Gesù su questa terra fino alla parusia.
Non può quindi essere un incontro deciso da altri ma una scelta personale.

Per Approfondire
– CAVALLETTI S., Il potenziale religioso del bambino. Descrizione di un’esperienza con bambini tra i 3 e i 6 anni, ed. Città Nuova, Roma 1979.
– ID., Il potenziale religioso tra i 6 e i 12 anni. Descrizione di un’esperienza, ed. Città Nuova, Roma 1996.
– ID., La catechesi del buon pastore. Antologia di testi scelti. A cura di F. e P. Cocchini, ed. Dehoniane, Bologna 2015.
– CAVALLETTI S. – GOBBI G., Io sono il buon pastore. Guida., V voll. Collana Buon Pastore, ed. Tau.
– MONTESSORI M., Come educare il potenziale umano, ed. Garzanti libri s.r.l., Milano 2007.
– ID., La mente del bambino. Mente assorbente., ed. Garzanti libri s.r.l., Milano 1999.
– TORNAR C., La pedagogia tra Maria Montessori tra teoria e azione., ed. Franco Angeli, Milano 2007.

[N. 1] Agostino, De Trinitate, XIV, 8, 11, PL 42, 1044.

Attività
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