La Storia
Parrocchia Sant'Andrea AvellinoLa Storia
La Parrocchia di S. Andrea Avellino si trova alla periferia nord-ovest della città di Roma, nel territorio del XIX Municipio confinando ad est con la via Trionfale da dove si accede all’altezza del km 9 circa, numero civico 11884 con il grande raccordo anulare al nord, mentre ad ovest e a sud confina con il parco dell’Insugherata che, quale propaggine del parco di Veio raggiunge e si unisce all’ampio panoramico parco di Monte Mario.
Nella Diocesi di Roma è inserita nella XXXVI prefettura del settore Ovest:è l’ultima parrocchia della Diocesi e il grande raccordo anulare la separa dalla Diocesi di Porto e Santa Rufina e comprende tutto il territorio (piccolo e circoscritto) che un tempo veniva chiamato Monte arsiccio Nuovo e di appartenenza alla parrocchia di Ottavia.
La lottizzazione avvenuta nei primi anni del 1950 che trasformò questa zona agricola in piccoli lotti di terreno dove, oltre ai coloni e fittavoli che ivi avevano lavorato, richiamò quali pionieri, gente proveniente da diverse regioni: Abruzzo, Marche, Umbria e da altre regioni italiane con lo scopo primario di cercare lavoro nella capitale, costruirsi una casetta per la famiglia e di assicurare un futuro migliore ai propri figli. In quel tempo la legge Tupini favorì lo sviluppo della edilizia popolare che nella nostra zona fu per la maggior parte (la quasi totalità) abusiva e di conseguenza priva dei servizi essenziali ad un vivere civile quali acqua, luce, fogne, strade per non parlare di scuole e di chiesa.
I luoghi destinati alla “chiesa” in quel periodo erano vani al piano terreno o scantinati adibiti a deposito materiali e a causa di questa destinazione la “chiesa” era continuamente peregrinante. La domenica, giorno del Signore, un sacerdote veniva a celebrare la messa dalla vicina borgata Ottavia, costituita in parrocchia nell’anno 1950, dopo la costruzione della chiesa dedicata a S. Ottavio e compagni martiri Solutore e Avventore, affidata ad un (allora) giovane parroco, oggi cardinale emerito, Sua Eminenza Giovanni Canestri. Facevano parte della parrocchia di Ottavia le seguenti località: Lucchina; Palmarola; Casal del Marmo; Giustiniana; Via Trionfale fino all’ospedale S. Filippo; Monte arsiccio vecchio e Monte arsiccio nuovo.
Rapidi cenni storici e pastorali.
Nel 1958 la Parrocchia di S. Ottavio e CC. MM. fu affidata alla cura pastorale della Sacra Famiglia di Nazareth fondata a Brescia dal beato Padre Giovanni Piamarta e che nei quaranta anni di guida della parrocchia (1958-1998) i sacerdoti appartenenti a questa congregazione seppero dare un’impronta di vita spirituale, pastorale e di insegnamento pratico al fine di suscitare e diffondere una atmosfera familiare nei rapporti umani e interpersonali nella comune crescita della fede. Dalla parrocchia di Ottavia fu incaricato di seguire la nostra zona (non ancora S. Andrea) un giovane presbitero appena nominato, padre Emilio Gelmini, bresciano, il cui ardore, lo zelo religioso e il suo entusiasmo contagiò quei pochi giovani allora residenti. Il primo seme gettato in una comunità impegnata in un duro quotidiano lavoro di promozione civile e di attesa nelle comuni aspettative per ottenere dalle istituzioni i servizi essenziali sopra descritti.
I promotori del Consorzio istituito a tal fine vollero, con generale consenso popolare, che la zona fino ad allora identificata nelle mappe e nella conoscenza comune come Monte arsiccio nuovo venisse denominata S. Andrea in sintonia con la decisione della diocesi di Roma di dedicare a S. Andrea Avellino la futura chiesa della zona.
Dopo alcuni anni di peregrinazione da un seminterrato all’altro e luoghi provvisori fu individuato un appartamentino di circa 60 metri quadrati al civico 50 di via Cittareale che, ristrutturato, diede la possibilità di ricavare una cappellina per il culto e, con ingresso separato, due stanzette per il catechismo e la sacrestia. Successivamente nello stesso stabile fu affittato un appartamentino al piano superiore a disposizione del sacerdote designato alla cura pastorale della zona.
Nell’anno 1960 a Monte arsiccio Vecchio e in quello Nuovo arrivarono alcuni missionari spagnoli della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria si predisposero sul territorio loro assegnato ad un lavoro di evangelizzazione, di conoscenza dei bisogni e di socializzazione nella promozione umana che successivamente diede i frutti sperati. La Diocesi di Roma assegnò loro la parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo a Monte arsiccio Vecchio.
A S. Andrea gli inizi furono difficili per i missionari in quanto le iniziative pastorali proposte si scontravano con una mentalità popolare che non era di principio ostile al cattolicesimo, ma troppo povera di conoscenze e partecipazione e ostica per qualsiasi iniziativa che non fosse la presenza e la frequentazione alla messa domenicale. Fattasi adulta, la comunità di S. Bartolomeo vide il trasferimento dei missionari spagnoli nella vicina parrocchia dedicata alla N. Signora di Fatima al Fontanile nuovo, mentre la zona di S. Andrea fu riconsegnata alla Diocesi di Roma. Correva l’anno 1972.
Fu nominato un sacerdote diocesano, Don Canio Calitri, prete buono che purtroppo dopo appena un anno venne destinato ad altra sede. Per un anno a S. Andrea si avvicendarono di nuovo i missionari spagnoli fintanto che la loro Congregazione nell’anno 1974 nominò Padre Francesco Fernandez quale unica guida spirituale affidandogli il compito e la responsabilità della crescita della comunità. La zona cominciava a prendere vita, ad incontrarsi, a conoscersi e in tal modo a veder diminuire la diffidenza e l’indifferenza verso il prossimo. Il gruppo parrocchiale fu coinvolto, quale presenza cristiana, nel Comitato di quartiere, (divenuto attualmente Associazione s. Andrea), nell’organizzazione di incontri pubblici e manifestazioni per ottenere l’asilo nido e le scuole prima quelle elementari e poi quelle medie.
In campo più strettamente religioso le varie iniziative che man mano venivano presentate e proposte ai laici erano da questi accolte da un gruppo sempre più numeroso. Tali iniziative riguardavano la partecipazione al movimento dei “Cursillos”, ai “Corsi di Incontri coniugali”, ai “Corsi per i giovani: TLC” dove per la preparazione e l’organizzazione P. Francesco veniva coadiuvato da due suoi confratelli: P. Matteo Mesquida e P. Jesus Muro. Erano presenti in parrocchia oltre al gruppo dei catechisti, il gruppo liturgico, il gruppo carità, il gruppo della catechesi per adulti, iniziato nel 1975 e tenuto settimanalmente per ben 17 anni alla scoperta della parola di Dio e dei suoi profondi contenuti.
Nel 1979 Padre Francesco lascia Roma e l’Italia per recarsi nella Patagonia Argentina. Il suo posto fu occupato da un confratello della congregazione P. Lorenzo che rimase un anno e poi fu richiamato in Spagna a svolgere compiti direttivi all’interno del seminario della congregazione a Mallorca.
Siamo arrivati al 1980 e alla guida della vice curia di S. Andrea Avellino viene destinato P. Jesus Muro chiamato “padre Gesù” e conosciuto da molti, a Roma e nel Lazio, per la sua dedizione ai giovani nei numerosi corsi di Vita Cristiana e che diventa il primo parroco di S. Andrea Avellino quando la Diocesi di Roma nel novembre 1981 la promuove a parrocchia. Il cammino comunitario si arricchì di una nuova connotazione: essere chiesa missionaria aprendo così nuovi orizzonti per la comunità parrocchiale di S. Andrea che viveva una dinamica particolare di spiritualità dei sacri cuori per cui tutti si sentivano coinvolti nell’azione della Chiesa missionaria. Alcune tappe significative svolte in quegli anni dalla comunità furono: la formazione di gruppi organizzati per sostenere le aumentate necessità sociali e caritative della Caritas romana; l’apertura della mensa della Caritas a Primavalle sotto la guida di Mons. Di Liegro che vide l’apporto generoso di molte persone di questa comunità; il servizio di volontariato svolto al Cottolengo di Palmarola,(il gruppo di S. Andrea fu il primo ad essere accolto in tale struttura) e fu molto apprezzato dalle suore per questa iniziativa e per l’aiuto ricevuto. Per diversi anni una emoteca dell’Avis fu presente in zona con calendario programmato per la nascente Banca del Sangue, molto gradita e utilizzata dagli abitanti locali. Altre persone nella continuità al servizio della parrocchia dedicavano generosamente il loro tempo nei vari gruppi di attività pastorale: dal Consiglio Pastorale Parrocchiale ai Ministri dell’Eucarestia; dalla Catechesi dei bambini e degli adulti al Gruppo Volontari Servizi; dalla Caritas Parrocchiale alla Missione e agli incontri delle Coppie giovani.
Nel maggio del 1992 in seguito ad una riorganizzazione nei vari luoghi di missione il Padre generale della Congregazione dei SS. CC. decise di ritirare i missionari sia da S. Andrea Avellino sia dalla Parrocchia di N.S. di Fatima e di riconsegnare alla diocesi di Roma il mandato ricevuto. Subentrerà Don Giuseppe Grazioli che si adopererà per la costruzione della Chiesa Parrocchiale (una delle 50 Chiese del Giubileo) che sarà consegnata e dedicata il 19 Ottobre 1996. Nei 14 anni di permanenza Don Grazioli continuerà l’opera pastorale con altrettanta dedizione dei suoi predecessori.
Dal 2006 sarà chiamato alla guida pastorale della comunità Don Mirko Perletti il quale, nominato Delegato regionale della associazione A. N. S. P. I., lascerà dopo appena un anno.
Dal 2007 al 2019, viene nominato parroco a S. Andrea Don Claudio Occhipinti che, posto davanti ad una situazione culturale ed ecclesiale evolutasi per la nuova situazione di affievolimento di valori umani e cristiani, pone le basi per una nuova evangelizzazione ed una riscoperta dei fondamenti umani e cristiani essenziali per una corrente e opportuna pastorale dell’ambiente (che presenta, in generale, gravi lacune sul piano delle relazioni umane e dell’esperienza di fede).
Il 29 aprile 1995 S.E.Mons. Cesare Nosiglia, Vescovo Ausiliare del Settore, pose la prima pietra del costruendo edificio parrocchiale, appartente al progetto “50 Chiese per Roma 2000”.
Il complesso parrocchiale, progettato dall’arch. Roberto Panella, è stato inaugurato dal Cardinale Vicario Camillo Ruini il 19 ottobre 1996
Il 16 Febbrario 1997 ,con immensa gioia, abbiamo ricevuto la visita del Santo Padre Giovanni Paolo II.